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La Rubrica del Libro
jatucka
#61 Posted : Saturday, 22 March 2014 4:39:43 am(UTC)
Noi conosciamo i Fotografi della Magnum per la tempestività e l'attenzione con cui hanno lavorato a documentare i grandi eventi della storia e la vita quotidiana. Per il modo, potremmo dire, in cui hanno saputo prendersi cura del mondo.

Di cosa si prendono cura, questi Fotografi, quando fotografano un paesaggio ?


è questo l'incipit della premessa, scritta da Emilio Tadini, del Libro

"Paesaggi formato Magnum"

Autori Vari

Ed. Contrasto

e questa è l'unica piccolissima immagine che ho trovato in rete della copertina




il Libro è stato distribuito nel 1996; ricordo che ne vidi in seguito anche una edizione con copertina morbida

pare non sia più disponibile, o, almeno, io ne ho trovato in rete pochissime tracce

una qui

http://www.libroco.it/dl/aa.vv/Contrasto-DUE/9788886982023/Paesaggi-formato-Magnum/cw99747713711299.html

una copia dell'edizione Francese è al momento su ebay

copertina rigida, la foto scelta per la copertina è diversa dall'edizione italiana

http://www.ebay.fr/itm/Paysages-de-Magnum-/281214184826?pt=FR_GW_Livres_BD_Revues_Livres&hash=item4179abed7a




ma torniamo al Libro

una bellissima raccolta di immagini dei Fotografi della Magnum

lunghissimo sarebbe fare un elenco degli Autori; basta consultare la pagina della Magnum per avere un'idea dei Fotografi che hanno contribuito con una o più immagini

e forse avrebbe dovuto avere un titolo diverso questo Libro

forse "L'Uomo nel Paesaggio" sarebbe stato un titolo più vicino alla natura di questa bellissima selezione di immagini

la figura umana è infatti quasi sempre presente, e se non lo è direttamente, dell'uomo ci sono evidenti tracce; auto, strutture, grattacieli, templi o rovine sono là a ricordarcene la presenza

sono pochissime (si possono contare) le immagini di purissimo paesaggio dove ogni traccia umana è assente

è questo che mi ha colpito la prima volta che ho preso in mano questo Libro

da Fotografi che hanno documentato la Storia e la società (alcuni di loro da ancor prima che nascesse la Magnum stessa nel 1947), anche in occasione di uno scatto paesaggistico questi Fotografi hanno quasi sempre inserito una traccia dell'uomo

un Libro di paesaggi assolutamente atipico, dunque, ma che proprio da questa sua atipicità secondo me trae la sua forza

il paesaggio non più come semplice osservazione della natura che ci circonda, ma come habitat dell'uomo che questo paesaggio ha invaso e spesso abusato

un Libro bellissimo, per il quale vale la pena di iniziare una piccola ricerca, magari anche fra i negozi di Libri usati o fra quelle bancarelle che spesso riservano magnifiche sorprese a chi sa cosa cercare
jatucka
#62 Posted : Sunday, 13 April 2014 3:11:36 pm(UTC)
jatucka wrote:
consigliare un libro di Ferdinando Scianna non è operazione semplice

esordì nel 1965 illustrando il Libro di Leonardo Sciascia "Feste Religiose in Sicilia" (prima edizione oggi ricercatissima)



una volta un amico Fotografo mi disse che dopo Scianna nessuno avrebbe più dovuto fotografare le Feste Religiose Siciliane, così come nessuno, dopo Koudelka, avrebbe più dovuto fotografare gli Zingari

è difficile dire se questo mio amico avesse ragione o meno, in quanto di altri lavori sulle Feste Religiose che hanno lasciato un segno ce ne sono stati (per esempio quello profondissimo del grande Peppino Leone), ed anche di lavori estremamente interessanti sugli Zingari ne abbiamo visti (per esempio quello magnifico della Kouznetsova)

certo è che questo suo primo lavoro lo lanciò nel mondo dei Grandi



a distanza di poco più di un anno da quando ne accennai, visto che oggi cade la Domenica delle Palme, e visto che mi accingo a recarmi in Sicilia per il consueto giro fotografico per la Settimana Santa, riprendo in mano uno dei Libri più significativi di questo genere, il primo, il capostipite

il Libro che fece conoscere al mondo il fenomeno delle Feste Religiose in Sicilia, e che da quel momento attirò in Sicilia migliaia di Fotografi professionisti, migliaia di fotoamatori evoluti, migliaia di semplici appassionati di Fotografia e di semplici turisti dai quattro angoli del mondo

"Feste Religiose in Sicilia"

di Leonardo Sciascia, Fotografie di Ferdinando Scianna

in alcune di queste Feste oggi è praticamente impossibile fotografare

in alcuni momenti di una qualche determinata rappresentazione, sembra incredibile, ma sono più i fotografi che i fedeli, ed è difficilissimo realizzare uno scatto dell'evento in sé senza che nell'immagine sia presente un fotografo, una fotocamera, una videocamera (e negli ultimi tempi una miriade di foto-telefonini)

l'edizione originale è del 1965 ed è oggi estremamente rara

di seguito un link con un'offerta quasi "economica"

http://www.ebay.it/itm/SCIASCIA-FESTE-RELIGIOSE-IN-SICILIA-foto-Ferdinando-SCIANNA-I-edizione-1965-/350668863226?pt=IT_Libri_Romanzi_Narrativa&hash=item51a57e36fa

alcune edizioni si sono succedute nel tempo, in particolare una molto bella e molto curata, della casa editrice "L'Immagine", nel 1987

le foto sono state ripubblicate in moltissimi Libri di Scianna, in Antologie, in Monografie (molto bella ed ormai piuttosto rara quella della collana del Gruppo Editoriale Fabbri "I Grandi Fotografi" del 1982) , o anche in Libri di Autori Vari sull'argomento

la prima edizione ha però un fascino del tutto diverso, ed una sua storia molto intrigante, che fa molto riflettere sull'importanza di certi incontri, di certi casi della vita

Leonardo Sciascia si accingeva a scrivere questa stupenda analisi delle Feste Religiose in Sicilia, fenomeno che lo affascinava (e sempre lo affascinerà nel corso della sua vita) dal punto di vista storico, sociologico, culturale, filosofico

una tradizione che va indietro nei secoli, che si è evoluta ed è cambiata, seppur restando uguale, a seconda delle influenze culturali che si sono avvicendate in Sicilia

Ferdinando Scianna allora era un giovane fotografo, anch'egli affascinato da questo fenomeno così radicato nella Cultura Siciliana, ed aveva iniziato e proseguito un lavoro quasi capillare sulle Feste Religiose

queste Feste o Rappresentazioni, ognuna diversa dall'altra, nel corso della Settimana Santa si svolgono in centinaia di piccoli paesini e di grandi città Siciliane

a volte in forma molto semplice, più legata all'aspetto prettamente religioso; altre volte in forma molto sfarzosa, molto colorata e chiassosa, in certi casi quasi pagana (e su queste differenze Sciascia si soffermerà molto nel suo testo)

centinaia di sfaccettature, centinaia di approcci e di tradizioni diverse nel corso di quella settimana trasformano la Sicilia in un grande teatro a cielo aperto

il lavoro di Scianna piacque molto a Leonardo Sciascia, che decise di inserire queste immagini nel suo Libro

immagini che forse prenderanno il sopravvento sullo scritto, e che catapulteranno Scianna in quella che sarà la sua lunghissima e fruttuosissima esperienza professionale

la gran parte delle Feste Religiose rappresentate in questo capolavoro di Libro sono oggi più o meno diverse, per i più svariati motivi

molti paesi sono oggi completamente diversi, benchè alcuni angoli, alcuni scorci, siano incredibilmente rimasti così com'erano nei primi anni '60

l'aspetto che naturalmente differenzia questo lavoro dalle centinaia di altri che si sono succeduti nel tempo è quello dei volti, delle facce, dei vestiti

queste immagini hanno un fascino unico ed irripetibile, non fosse altro che per il fatto stesso di essere state le prime a conoscere una organizzazione minuziosamente strutturata

i mezzi tecnici dell'epoca erano inoltre assolutamente diversi da quelli a disposizione oggi, e visto che molte di queste Feste e di queste Rappresentazioni si svolgono di notte, alcune immagini sono dei veri e propri miracoli

altri Fotografi Siciliani, nello stesso periodo, si dedicavano a questo grande tema, e mi piace citare in primis il grande Peppino Leone, che continuerà (e continua ancora adesso) a documentare queste Feste e queste Rappresentazioni per tutta la sua vita

anche il grande Kuodelka, per fare un altro esempio, da decenni si reca in Sicilia nel corso di questa magica Settimana, a caccia dell'immagine unica ed irripetibile

da diversi anni, ormai, molti Fotografi di grido organizzano workshop fotografici nel corso di questa Settimana, e forse anche questo ha tolto un po' di quell'alone di mistero e di magia così ben rappresentato da Scianna, da Leone, da Koudelka

un Libro da ricercare e da avere, in una qualunque dalle sue edizioni

il link di alcune delle foto sul sito della Magnum

http://www.magnumphotos.com/C.aspx?VP3=SearchResult&ALID=2TYRYD1AO5NH
jatucka
#63 Posted : Sunday, 18 May 2014 7:22:15 pm(UTC)
può un grande Fotografo di guerra, un Fotografo d'azione, un Fotografo che ha conosciuto l'uomo nel suo aspetto più profondamente violento, avere un progetto segreto che riguarda l'amore, la pace, la bellezza ?

è quanto è accaduto a Peter Turnley, grande Fotoreporter nella sua più classica definizione del termine

ha documentato guerre, sommosse, conflitti e proteste in più di novanta Paesi del Mondo

una lunga carriera che lo ha portato a diventare un Fotografo molto famoso ed a vincere numerosi premi

ma il suo amore segreto è sempre stato Parigi, città nella quale arrivò per la prima volta nel lontano 1975, e dove vive gran parte dell'anno ormai da 40 anni

un giovane Fotografo americano che arriva a Parigi nel 1975 non può che restarne stregato, soprattutto se già pochi anni dopo riesce a diventare assistente di quel Robert Doisneau che seppe fotografare in maniera magistrale questa splendida città

Turnley comincia dunque a fotografare la "sua Parigi segreta" per purissimo amore e diletto; tra una guerra e l'altra, tra una sommossa e l'altra, torna sempre a Parigi e trova sempre il tempo o l'occasione di scattare una foto della "sua" Parigi

probabilmente in cerca di pace, in cerca di qualcosa che lo ricaricasse, che gli rinfrancasse lo spirito prima di un nuovo viaggio all'inferno

con il passare degli anni le foto aumentano, diventano tante, l'idea prende corpo, e Turnley si rende conto che inconsciamente ha iniziato un vero e proprio progetto al quale vale la pena di dedicare più tempo e più energie

le foto sono là, e sono bellissime

non c'è che da selezionarle, non resta che dare loro una forma

ecco come nasce

"French Kiss, a Love Letter to Paris"

http://www.peterturnley.com/books/





ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Peter Turnley, incontrato in occasione delle Feste Religiose in Sicilia e con il quale siamo rimasti in contatto

abbiamo avuto più occasioni di parlare di questo Libro, e la sensazione che ho avuto fin dall'inizio, sensazione confermata nel tempo, è che più che una lettera d'amore per Parigi questo Libro e queste foto siano una lettera d'amore alla vita

non gli piace tantissimo parlare delle sue foto di guerra; certo, racconta, ma non indulge mai sugli aspetti più crudi, sui pericoli, sugli orrori

sorvola, glissa, si chiude

quando invece parla di questo Libro, di queste foto, si illumina, si apre, racconta, sorride

ricorda una per una le sensazioni, le situazioni, i momenti, gli scatti d'amore raccolti nell'arco di 40 anni

sono foto molto classiche, in un bellissimo e ricchissimo B&N, come solo un ragazzo cresciuto alla scuola di Doisneau, di Cartier Bresson e di tutti i Grandi Fotografi che in quegli anni vivevano ed operavano a Parigi, e con i quali strinse lunghissime ed affettuose amicizie, avrebbe potuto fare

foto d'amore, foto di momenti di pace e di spensieratezza, foto di vita al riparo dagli orrori della vita

un lavoro semplice, lineare, classico, mai alla ricerca di manierismi e di forzature; un lavoro che vuole andare direttamente dritto allo scopo

quello di rappresentare l'amore per una città e per l'amore stesso

un lavoro che forse in tutti questi anni lo ha aiutato a riappacificarsi con il genere umano

forse addirittura a riappacificarsi con sé stesso, dopo 40 anni spesi all'inferno
jatucka
#64 Posted : Sunday, 1 June 2014 11:09:50 pm(UTC)
Tim Mantoani è un bravo fotografo ritrattista, lavora generalmente su commissione per importanti testate americane

ha realizzato interessanti serie di ritratti di famosi assi degli sport più popolari

http://www.mantoani.com/

nel 2006 riesce a prendere a nolo una rara Polaroid 20x24; non è facile ottenerne una

ne esistono pochissimi esemplari, e c'è una lunga lista d'attesa

vuole ritrarre Jim Marshall, Fotografo mito del mondo del rock degli anni '60 e '70

e Michael Zagaris, altro Fotografo da sempre impegnato nel mondo della musica

l'idea è quella di ritrarre questi due Fotografi insieme ad una fotografia scelta da loro, una fotografia che in qualche modo rappresenti un momento topico della loro lunga e gloriosa carriera

Jim Marshall (una sua Leica M4 Black Paint ha fotografato così tanti miti del rock, ed è diventata così famosa, da finire in una brochure della Leica) sceglie un'immagine icona di Johnny Cash




i ritratti sono molto belli, Mantoani resta affascinato dalla potenza della Polaroid 20x24, ed ha l'idea di trasformare questo piccolo lavoro in un importante progetto

questo progetto lo impegnerà per 5 anni, il risultato sarà qualcosa di unico

durante questi 5 anni realizzarà i ritratti dei più famosi Fotografi, insieme ad una foto icona scelta da loro

il progetto prenderà il nome di

"Behind Photographs"

il Libro che verrà realizzato prenderà lo stesso nome del progetto

una sontuosa mostra girerà per le più importanti gallerie

ho avuto il piacere di vederne una piccola parte presso il Polaroid Museum di Las Vegas

davvero impressionante

fare un elenco dei Fotografi ritratti sarebbe assolutamente riduttivo

vi segnalo il link del sito di Mantoani, dove potrete ammirarne una parte

http://www.mantoani.com/#s=0&mi=2&pt=1&pi=10000&p=3&a=0&at=0


ed il link del progetto

http://behindphotographs.com/


il Libro è stupendo

di grande formato, bellissima qualità di stampa; splendido




e non costa neanche tanto


http://www.amazon.com/Behind-Photographs-Archiving-Photographic-Legends/dp/0982613792/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1401656506&sr=8-1&keywords=tim+mantoani


è addirittura possibile scaricare la versione kindle


http://www.amazon.com/Behind-Photographs-Archiving-Photographic-Legends-ebook/dp/B00APZY1ZA/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&sr=8-1&qid=1401656506



consigliatissimo
jatucka
#65 Posted : Wednesday, 17 September 2014 3:22:45 am(UTC)
dopo un periodo di lunghissima ed ingiustificata assenza, eccomi per consigliarvi non un Libro, ma un numero specialissimo del National Geographic

"Emerging Mexico - A Special Issue"

Vol 190, N° 2

Agosto 1996



un numero del National Geographic rimasto nella storia della rivista

un progetto inizialmente pensato come un articolo più ricco del solito ("a big story") e finito con l'uscita di un numero intero, un vero "Special Issue"

quattro miti della Fotografia chiamati a realizzare un ritratto di quello che era l' "Emerging Mexico" della fine degli anni '90

David Alan Harvey, Alex Webb, Tomasz Tomaszewki, Stuart Franklin

con il supporto del fotografo locale Jesùs Lopez

i quattro Fotografi attraversano il Messico in lungo ed in largo; il giornalista free-lance Michael Parfit, coinvolto nel progetto, li segue o li raggiunge con un Cessna

perfettamente all'altezza della loro fama, questi miti riescono a fotografare i colori, i sapori, le tradizioni, la musica, la povertà, la religiosità, il particolarissimo rapporto che hanno i Messicani con la morte; ed ancora la modernizzazione, le speranze

il passato ed il possibile futuro del Messico di quegli anni

Tomasz Tomaszewki, in Chapas, riesce anche ad entrare in contatto con ribelli Zapatisti

un lavoro impressionante

atmosfere, colori, luci ed ombre rese in maniera magistrale, così come soltanto quattro Maestri potevano fare

alla fine consegnano alla redazione del National Geographic 2.850 rulli di foto

il Chief Editor già fin dalla prima selezione si rende conto di avere in mano una quantità e soprattutto una tale qualità di materiale che è impossibile realizzare soltanto una "big story"; quello che occorre è un grande "Special Issue"

moltissime delle fotografie di questo Numero Speciale resteranno iconografiche non solo per il National Geographic, ma resteranno fra le "grandi foto" di questi quattro Maestri della Fotografia

un lavoro molto probabilmente irripetibile se si pensa a ciò che è diventato oggi il Messico, Paese martoriato, in ostaggio dei grandi cartelli della droga

Paese dove la vita vale 50 dollari; 87.000 morti fra il 2007 ed il 2012, solo nella città di Ciudad Juarez 10.000 morti negli ultimi 4 anni

e poi la tragedia dell'emigrazione clandestina verso gli USA, che hanno addirittura costruito un muro lungo tutto il confine con il Messico

un lavoro come questo sarebbe oggi davvero irripetibile


questo fantastico numero è ancora reperibile su ebay, oppure, spesso ad una cifra ridicola, su Amazon

http://www.amazon.com/National-Geographic-Magazine-August-Emerging/dp/B000KRKOD6

*

una piccola nota a margine

nelle primissime pagine, in un piccolo riquadro, si parla di una mostra di Steve McCurry

il Fotografo aveva naturalmente scelto, come gigantesco poster all'entrata della mostra, la famosissima foto della "ragazza Afghana"

ragazza che aveva continuato a cercare, a quel momento, per 11 anni, e che non aveva ancora ritrovato senza però arrendersi

come sappiamo, tanti anni dopo la ritoverà e la rifotograferà; il viso stravolto, irriconoscibile, segnato dalle difficoltà che la famosa "ragazza Afghana" aveva dovuto affrontare nel corso della sua vita

*

a prestissimo
jatucka
#66 Posted : Sunday, 2 November 2014 7:58:37 pm(UTC)
oggi segnalo un film e non un Libro

l'ho visto giovedì sera, e stavo per scrivere qualcosa subito dopo

poi ho deciso di aspettare, ho pensato che forse l'emozione che mi aveva suscitato avrebbe potuto influenzare il mio giudizio

a distanza di giorni continuano a tornarmi in mente immagini e dialoghi del film, quindi si tratta di qualcosa che mi ha colpito in maniera non superficiale

"Il Sale della Terra"

film documentario su Sebastiao Salgado, realizzato da Wim Wenders in collaborazione con Juliano Ribeiro Salgado, figlio di Sebastiao

il film, che ha già vinto due premi molto importanti, al Festival di Cannes ed al Festival di San Sebastian, ripercorre tutta la vita privata e professionale di Salgado, fino ad arrivare al suo progetto più impegnativo, "Genesis"

è qualcosa di veramente eccezionale, emozionante ed a tratti molto commovente

sono da sempre un grandissimo ammiratore di Salgado, ho avuto la fortuna di vederlo di persona in due occasioni, nel 1985 e nel 2013

ho tutti i suoi Libri e tutte le sue pubblicazioni, anche le meno conosciute

l'ho sempre ritenuto uno dei Fotografi più importanti nella Storia della Fotografia

avere la possibilità di ascoltare per quasi due ore la sua filosofia di vita, il suo modo di vedere le cose, non fa altro che confermare quanto ho sempre pensato di questo Grande

già anni fa era uscito un documentario su Salgado (ne ho parlato in questa rubrica, ho segnalato il link di youtube), e rivederlo, riascoltarlo dopo ulteriori, grandi, importanti progetti, è stato davvero bellissimo

questo film dà inoltre la possibilità a chi conosce soltanto il "Salgado Fotografo" di conoscere meglio il suo titanico progetto di rimboschimento in quelle terre che appartengono alla sua famiglia da sempre e che sono adesso un enorme parco protetto, dando la misura di quale sia il "Salgado Uomo"

molti in passato hanno criticato Sebastiao Salgado per il suo maniacale perfezionismo, fino ad arrivare a definirlo un "esteta del dolore"

a queste persone posso solo rispondere che chi solleva una simile critica non conosce a fondo la sua storia privata, la sua storia personale; ma soprattutto, secondo me, non conosce il lavoro di Salgado nella sua interezza

ho sempre pensato che ci sono delle persone che arrivano sulla terra per lasciare un segno del loro passaggio; credo profondamente che Sebastiao Salgado sia uno di questi

qui il trailer ufficiale

http://www.cineblog.it/post/405063/il-sale-della-terra-il-trailer-italiano-del-documentario-su-sebastiao-salgado

non perdetelo

jatucka
#67 Posted : Saturday, 22 November 2014 4:49:06 pm(UTC)
grande, grandissimo Libro in un formato tutto sommato perfetto, quello appena pubblicato da Contrasto

"Un'Amicizia ai Sali d'Argento"



un fantastico incontro tra Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin

le brevi introduzioni degli Autori, riportate in stile intervista, sono estremamente interessanti

ci raccontano del loro incontro con la Fotografia, della loro visione del mondo, del loro approccio ai soggetti ed alle storie che hanno interpretato nel corso delle loro lunghissime vite, della loro filosofia sia artistica che di vita, del loro sistema di lavoro, delle loro preferenze, delle differenze tra i lavori su commissione ed i lavori realizzati per loro ricerca personale, ed infine ci raccontano della loro visione del futuro della Fotografia stessa

dopo queste poche ma ricchissime pagine si inizia con le foto

la selezione delle foto è molto bella, ci sono tutti i più noti capolavori realizzati tra il 1954 ed il 2014 da questi due Grandi della Fotografia

accanto a moltissime di queste foto ci sono le descrizioni dei momenti in cui sono state scattate, i racconti dei loro ricordi, dei loro stati d'animo

è incredibile vedere come dopo tanti, tantissimi anni, certe emozioni sono ancora vivissime nella loro memoria

ci sono foto di fatti di cronaca e foto di paesaggi, foto di personaggi famosi e foto più personali, intime

foto di lavori commissionati e foto di progetti personali

stupendo vedere come due Fotografi provenienti da culture completamente diverse, da mondi completamente diversi, abbiano saputo, alla stessa maniera, ricercare la foto che affascina, la foto che fa sorridere o che commuove, e mai la foto "sconvolgente"

la cura per l'inquadratura, per la composizione, per la scelta dell'attimo è ai massimi livelli anche in quelle foto di situazioni viste per appena pochissimi secondi

il filo conduttore del Libro può essere ritrovato nella raffinatissima arte di saper cogliere allo stesso modo la dolcezza come la drammaticità, la gioia come il dolore, il volto famoso come il volto sconosciuto, sempre con lo stesso sguardo leggero, mai intrusivo o irrispettoso, mai alla ricerca di effetti speciali e di sensazionalismi

una grande lezione di Fotografia ma soprattutto una grandissima lezione di umanità

splendido, un Libro veramente splendido

la Mostra al momento è visitabile a Roma


http://www.ilpost.it/2014/10/14/berengo-gardin-erwitt-mostra/


di seguito il link di un bell'articolo, con due video ancora più belli

http://www.clickblog.it/post/124716/gianni-berengo-gardin-elliott-erwitt-unamicizia-ai-sali-dargento-fotografie-1950-2014
jatucka
#68 Posted : Monday, 8 December 2014 3:53:21 am(UTC)
il numero di dicembre 2014 del National Geographic Italia porta con sè una bellissima sorpresa

un bel Volume dal titolo

"Women in Vision"

si tratta di alcuni dei lavori realizzati per il NatGeo da undici Fotografe

alcune vere e proprie colonne del NatGeo, altre bravissime emergenti

Amy Toensing, Stephanie Sinclair, Diane Cook, Maggie Steber, Jodi Cobb, Erica Larsen, Beverly Joubert, Lynn Johnson, Lindsey Addario, Carolyn Drake, Kitra Cahana

nel primo risvolto di copertina è scritto :

"Ci sono storie, a questo mondo, che possono raccontare solo le donne. Un po' perchè ci sono società in cui è ancora radicata la separazione di genere. E se c'è di mezzo una macchina fotografica, solo una donna può penetrare con discrezione entro mura dove si svolgono rituali tanto privati. Un po' perchè solo gli occhi di una donna possono afferrare un vissuto di questa portata."

oltre a condividere in pieno quanto è scritto, i lavori presenti nel Volume stesso dimostrano che si tratta di concetti verissimi

gli argomenti trattati sono abbastanza vari, e naturalmente tra gli undici lavori ce ne sono alcuni che mi hanno colpito e che mi sono piaciuti particolarmente

ma si tratta ovviamente di mie preferenze personali, ed ognuno potrà trovare in questo bel Volume degli scatti stupendi

la qualità è sempre estremamente alta, come da tradizione, ma se alcuni tra questi lavori sono i "classici" da NatGeo, altri sono veramente unici

ed ancora, se alcuni fra questi scatti in effetti potrebbero essere stati realizzati anche da un uomo (Fotografo di quel livello), altri ci mostrano in maniera inconfutabile che la sensibilità di una donna ha avuto in essi un peso altissimo

eccezionale inoltre vedere il confronto, a volte il forte contrasto, tra l'approccio classico delle "Fotografe veterane" e l'approccio più audace e moderno delle bravissime "emergenti" (emergenti per modo di dire, basta vedere questi lavori per comprendere quanta strada hanno già fatto e quanta ancora ne faranno)

un paio di lavori mi hanno letteralmente stregato, ed ho cercato in rete altre notizie o altre foto riguardanti questi lavori

come dicevo prima si tratta però di sensazioni del tutto personali, e dunque lascio a voi il piacere della scoperta

ognuno di voi troverà in questo Volume qualcosa che gli resterà ben impresso nella memoria

*

le foto raccolte in questo Volume sono in Mostra fino al 15 gennaio a Torino

http://www.artinmovimento.com/women-of-vision-la-visione-delle-donne-a-palazzo-madama/


qui i ritratti delle Fotografe coinvolte nel bel progetto, varie notizie sul progetto stesso, ed un bel video

http://wovexhibition.org/

https://www.youtube.com/watch?v=gD2Mxas3FL0


una bella idea anche per un pensierino di Natale, per niente impegnativo ma di grande valore intrinseco


p.s.

nel numero della rivista, oltra ad altri bellissimi servizi, si distinguono senz'altro quello realizzato a Gerusalemme dal grande John Stanmeyer ed ancor di più quello realizzato in Patagonia da Tomàs Munita
jatucka
#69 Posted : Wednesday, 7 January 2015 2:34:17 am(UTC)
spesso chi si avvicina alla Fotografia mi chiede di consigliare un Libro utile, un Libro valido, qualcosa che lo aiuti a comprendere meglio la sua nuova passione

i Libri di Fotografia sono milioni, come si fa a consigliarne uno ?

si dovrebbe avere il desiderio vero, la forza, l'amore, il coraggio e l'impegno di crearsi una anche piccola biblioteca per cercare di comprendere meglio cosa ci interessi di più, e poi ancora cercare quei Libri dei Fotografi che ci hanno maggiormente incuriosito

la Fotografia è un linguaggio, e se non se ne apprendono i rudimenti sarà molto difficile riuscire a comunicare in una lingua che non si conosce

c'è però forse un Libro che mi sentirei di consigliare a tutti, ma proprio a tutti

a chi comincia ed a chi fotografa già da tanto tempo

i primi comprenderanno meglio quale strada intraprendere, i secondi troveranno nuovi spunti, una nuova visione, un nuovo approccio

forse, anche loro, una nuova strada da percorrere

si tratta del Libro

"Street Photography ed Immagine Poetica"



http://www.postcart.com/libri-dettaglio.php?id=128&c=

di Alex Webb e Rebecca Norris Webb

hai detto poco ...

il Libro è edito da Postcart, che ancora una volta fa centro con un Libro a dir poco eccezionale

nella sua bella prefazione, Teju Cole scrive :

"Street Photography ed Immagine Poetica è un Libro fotografico insolito: non è una monografia, non è una storia, nè un manuale in alcun senso; non tratta di attrezzature e di questioni tecniche; non dice quale sia la lente migliore o quale macchina fotografica acquistare; non si cura delle app che possono aiutare lo studente a scavalcare la pazienza richiesta dalla Fotografia. Per i Fotografi seri di qualunque livello questo Libro offre uno sguardo vitale e raffinato sul modo di pensare del Fotografo. E' un Libro sulla mente e sul cuore, una mappa generosa tracciata da due grandi artisti, perfetta per chiunque voglia ritrovare più spesso, nel proprio lavoro, quella rivelazione inattesa della Fotografia."

ecco dunque i motivi che mi spingerebbero, oggi, a consigliare questo Libro

ed in questo preciso momento della mia vita, se un solo Libro di Fotografia dovessi consigliare (compito estremamente arduo), è questo che consiglierei

Alex Webb è un grandissimo; ci ha regalato immagini e lavori mozzafiato, unici

ha rivoluzionato il senso stesso della composizione, dell'inquadratura

le sue immagini, per quanto forti, hanno sempre qualcosa di poetico, di delicato, di unico

non a caso, forse, il suo legame più forte è quello con la moglie Rebecca Norris Webb; scrittrice, artista, poetessa, e naturalmente anche Fotografa

un sodalizio unico, ricchissimo

il Libro è davvero particolare

procede secondo dei percorsi mentali che spaziano dalla storia personale alla cultura più ampia, dalla pittura alla poesia, dall'amore per il viaggio al desiderio di conoscenza di popoli nuovi e di culture diverse

non è un Libro autocelebrativo, il senso di umiltà è al contrario sempre presente per tutto il percorso che faremo insieme ai due grandi artisti, che senza alcuna reticenza ci parlano delle delusioni, delle frustrazioni, delle difficoltà; ma anche del senso di profonda gioia, di appagamento unico e fortissimo che la foto riuscita può regalare

chi chiede un consiglio su un Libro di Fotografia si aspetta spesso un manuale, una guida, qualcosa di tecnico che parli un linguaggio "meccanico"

ci si illude che conoscere (o possedere) una fotocamera, o un'ottica, potrà aiutarci meglio nella realizzazione della foto che desideriamo scattare

non è questa la giusta strada da intraprendere

certo, la tecnica è estremamente importante, ma un grandissimo tecnicismo non ci porterà a realizzare le foto che abbiamo nella mente o nel cuore

una grande preparazione mentale e psicologica ci aiuterà invece a supplire alle eventuali lacune tecniche

la tecnica si imparerà con il tempo, strada facendo, attraverso i propri errori e la propria esperienza sul campo

oggi tra l'altro, nell'era digitale, si saltano tutta una serie di passaggi che erano prima assolutamente indispensabili

il digitale, avendo reso tutto relativamente più facile e più semplice, impone ancor di più una conoscenza molto approfondita di ciò che accade nella mente del Fotografo che tanto ammiriamo

in questo bellissimo Libro Alex Webb e la moglie Rebecca di certo non sono stati reticenti, non sono stati avari; si aprono a noi completamente

è una grande opportunità il poter attingere, il poter fare tesoro di quanto ci diranno

il Libro è naturalmente ricco di foto; non solo dei due autori, ma anche di foto di altri Grandi della Fotografia

si divide in piccolissimi capitoletti che sono un puro concentrato di passione e di conoscenza, una vera fonte di consapevolezza

come dicevo prima gli autori ci parlano di esperienze vissute, di viaggi, di pittura, di poesia, di storia della Fotografia, di sensazioni personalissime

sensazioni con le quali sarebbe altrimenti difficilissimo entrare in contatto

alla fine del Libro una utilissima lista di letture consigliate

impagabile

l'ultimo capitoletto, dal titolo "Il Segreto della Vita", parla del Viaggio Creativo

le ultime parole che Alex Webb ci regala sono un po' l'essenza della sua filosofia

"(ricordando Henry Moore, ed il suo pensiero in merito al viaggio creativo) la cosa più importante è continuare a fotografare, non importa quanto il processo possa essere frustrante e sembrare impossibile, o in quali vicoli ciechi o deviazioni ci imbattiamo. Alla fine (Henry Moore) ci ricorda che l'importante è salire sull'autobus"

salite su questo autobus, non ve ne pentirete
jatucka
#70 Posted : Tuesday, 21 April 2015 2:52:52 am(UTC)
dopo un intensissimo anno speso sul progetto della Brooklyn Gang "The Jokers", Bruce Davidson viene chiamato dalla rivista The Queen per svolgere un lavoro di ampio respiro su Inghilterra e Scozia

è il 1960, e la "Swinging London", che rivoluzionerà la cultura ed il modo di vivere di molti Inglesi, e che poco dopo coinvolgerà il mondo intero, è proprio alle porte

Bruce Davidson accetta molto volentieri l'incarico, è lui stesso a dichiarare nella prefazione del Libro che sentiva la necessità di staccare, di scaricare la tensione accumulata nel corso del lavoro sulla Gang Americana, ed immediatamente dopo sul tormentato set del film "The Misfits"

il suo incarico prevede un viaggio attraverso Inghilterra e Scozia per realizzare il ritratto di un popolo che ha in comune con Davidson soltanto la lingua

il viaggio dura un paio di mesi, e Davidson si dedica ai vari aspetti della cultura Inglese che possono colpire l'occhio e l'immaginazione di un fotografo Americano che ha affrontato da poco una realtà estremamente diversa

Davidson è alla Magnum già da un paio di anni, ed ha già uno stile personalissimo, eppure il suo sguardo sull'Inghilterra e sulla Scozia di quegli anni è molto fresco

per i canoni di quello che sarà il suo lavoro futuro, e soprattutto per i canoni odierni, il suo sguardo è quasi amatoriale

di certo ha trovato la giusta chiave di lettura per intraprendere questo viaggio

il lavoro verrà pubblicato secondo programma, poi in vari periodi ne verranno pubblicati altri stralci

nel 2005 Steidl pubblica per la prima volta il lavoro nella sua interezza

"England/Scotland 1960"

http://www.amazon.it/Bruce-Davidson-England-scotland-1960/dp/3865211275



il risvolto di copertina definisce questo lavoro poetico, ed in effetti alcune foto viste con lo sguardo di oggi appaiono estremamente leggere, e per certi aspetti davvero poetiche

ormai abituati a lavori molto intrusivi, molto spettacolari, troppo spesso estremi, queste foto di Davidson possono riconciliarci con l'idea che un lavoro molto profondo può essere realizzato attraverso una semplicità a tratti disarmante

Davidson fotografa le città e le zone rurali, quei parchi e quei musei tanto amati dagli Inglesi, le zone balneari così come le cittadine minerarie, le residenze dei notabili così come quelle degli operai che ancora faticano (e che per molti anni ancora faticheranno) duramente per venire fuori dal disastro della guerra

di certo è più attratto dalla working class, dalla povertà ancora molto diffusa, dalla gente per strada e nei luoghi di ritrovo, nelle giornate comuni e nei fine settimana

scatta alcuni paesaggi molto belli, alcuni ritratti memorabili nella loro assoluta onestà e schiettezza

in appena una foto, una foto soltanto, è possibile vedere dei giovani che suonano la chitarra per strada; dopo il lungo lavoro sui "The Jokers" questi hippies in erba molto probabilmente gli saranno sembrati dei lattanti

bombette, ombrelli, cappellini da donna, bambini per strada, pastori al pascolo, pendolari sui mezzi pubblici lo incuriosiscono molto di più

oltre al ritratto che verrà utilizzato per la copertina di questa edizione del 2005, e che nel frattempo è diventato estremamente famoso, una foto che ritengo davvero memorabile ritrae una folla che si ferma per guardar passare un'auto della casa reale; perfettamente inquadrato da un finestrino dell'auto un uomo anziano alza il cappello

assolutamente fantastica

Davidson interpreta tutto questo in un bianco e nero tipico di quel periodo, molto neutro, mai enfatizzato da un contrasto eccessivo

anche le inquadrature sono molto essenziali, classiche, molto pulite

l'infuenza di Bresson, che lo volle alla Magnum, a differenza dei suoi lavori precedenti qui è molto presente

nel contesto di questo lavoro trovo questa caratteristica un pregio; anzi, il suo pregio

non ci sono le iperbole che oggi il nostro occhio ama così tanto, e sinceramente non se ne sente affatto la mancanza, tutt'altro

chissà se Davidson stesso, ritrovandosi oggi per uno strano scherzo del tempo di fronte alle stesse identiche facce, agli stessi identici sguardi, alle stesse identiche espressioni, le reinterpreterebbe nella stessa maniera

molto probabilmente no, e ritengo che stia proprio in questo la forza del Libro

forse è soltanto una banalissima vena nostaglica quella che ci fa apprezzare oggi questo tipo di approccio, fatto sta che le immagini rimangono impresse a lungo nella nostra memoria
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