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La Rubrica del Libro
jatucka
#41 Posted : Wednesday, 17 July 2013 1:59:25 am(UTC)
Franco Zecchin è uno di quei Fotografi tosti

e per tosti intendo tosti sul serio

nato a Milano nel 1953, si laurea in fisica nucleare nel 1972

ma è affascinato dal Teatro

segue dei workshop teatrali, inizia la carriera di attore

dopo un viaggio in Africa (dove in seguito tornerà molto spesso) decide di dedicarsi alla Fotografia

durante un workshop teatrale su Grotowsky, a Venezia, incontra Letizia Battaglia

un incontro importante, di quelli che cambiano il corso della vita

decide di seguirla a Palermo, dove inizia a lavorare per il quotidiano L'Ora e dove in seguito fonderà, sempre insieme a Letizia Battaglia, il famoso Laboratorio d'If

a Palermo sono anni pesanti, sono gli anni della guerra di mafia

tra il 1978 ed il 1988 fotograferà circa 600 (seicento) omicidi di mafia o a sfondo mafioso

un inferno

il suo impegno diventa anche politico, è tra i fondatori del Centro Peppino Impastato

nello stesso periodo si dedica ad un toccante lavoro sull'Ospedale Psichiatrico di Palermo

le sue foto di mafia fanno il giro del mondo, importanti mostre si susseguono

lo scopo principale di Zecchin è quello di far conoscere al mondo quanto sta accadendo in Sicilia

le sue foto di mafia sono tantissime

sono foto di cronaca, dunque crude, cruente, ma hanno sempre qualcosa di diverso dalle altre foto di cronaca

dato l'argomento è impossibile definirle delle "belle foto", eppure hanno un taglio ed un simbolismo che mostrano quanto il suo "passo" fosse diverso da quello degli altri Fotografi di cronaca

ne scelgo una che in quegli anni, e negli anni a seguire, diventò un simbolo

Benetton, suscitando grande scalpore e forti polemiche, la scelse per una campagna pubblicitaria


(courtesy F. Zecchin)



al link seguente una selezione delle foto di quella terribile stagione Palermitana

http://franco.zecchin.book.picturetank.com/___/series/e72bc619228758d17bd3f94ffbaac42f/a/ZEF_The_Duty_to_Report.html


---


dello stesso periodo molto belle (queste, finalmente, definibili molto belle) le sue foto sulle Feste Religiose in Sicilia, e le tante riguardanti temi a sfondo sociale

premi, mostre e riconoscimenti furono in quegli anni tantissimi, ma forse il carico emotivo era diventato eccessivo


nel 1988 viene associato all' Agenzia Magnum

torna in Africa, svolge dei lavori di ampio respiro in Tunisia, Marocco, Algeria, dove inizia a prendere forma il progetto sulle popolazioni Nomadi, del quale parleremo fra poco

alla Magnum resta per pochi anni, è uno spirito libero

inoltre il suo progetto sui Nomadi del XX secolo si delinea meglio, diventa un progetto importante

è proprio di questo progetto che voglio parlarvi, e del Libro "Nomades" che verrà pubblicato nel 1998 (ma il suo progetto durerà ancora per altri anni)

per ulteriori notizie su Franco Zecchin segnalo un paio di link; nel secondo una bella intervista risalente agli anni '80

http://www.lesenfantsterribles.org/sovraesposti/fotoreporter-in-sicilia/2/

http://www.lesenfantsterribles.org/sovraesposti/fotoreporter-in-sicilia/

il Libro, come dicevo prima, è

"Nomades"



http://www.amazon.fr/s/ref=nb_sb_noss/277-5787554-2820641?__mk_fr_FR=ÅMÅZÕÑ&url=search-alias%3Daps&field-keywords=nomades+franco+zecchin


è un Libro importante, risultato di un progetto importante, di quelli che assorbono totalmente

Zecchin spazia dal deserto dei Tuareg, attraverso le comunità di pescatori Nomadi Africani e le steppe dei Mongoli, fino ai ghiacci della Yakuzia, tra gli allevatori di renne, e degli Inhuit del Quebec Canadese

un viaggio impressionante fra le comunità Nomadi di tutto il mondo

foto incredibilmente ricche, profonde, intime

foto che soltanto chi è stato davvero accettato in queste comunità può riuscire a realizzare

il Libro è molto ben stampato; io ho avuto la fortuna di poter vedere la mostra che si tenne a Palermo nel 1998, con fotografie stampate in maniera magistrale dallo stesso Zecchin, e posso dirvi che vederle di persona era tutt'altra cosa, dava l'esatta misura della grandiosità del progetto

in ogni caso riprendere il Libro per scrivere queste poche note suscita sempre delle forti emozioni

un Libro tosto su un progetto tosto, realizzato da un Fotografo tosto
jatucka
#42 Posted : Thursday, 18 July 2013 2:04:49 am(UTC)
da Zecchin a Sante D'Orazio è un bel salto, un nuovo triplo salto mortale

ma è un salto voluto

la Fotografia deve essere anche gioia, e bei ricordi, e belle donne, e molti colori, e cose frivole, e tante tante altre cose

in definitiva deve essere vita, in tutti i suoi aspetti

tra i Libri che mi piace comprare ci sono i Libri dei grandi Fotografi di Moda, con il tempo ne ho messo insieme parecchi

è un genere che ha le sue regole, i propri canoni, che deve avere stile e buon gusto, inventiva e sensibilità

idee sempre nuove realizzate con il massimo gusto

trasmettere una sensazione di eccesso senza realmente eccedere; non è facile

operazione resa oggi ancora più difficile dagli assurdi eccessi di programmi di ritocco e di photoshop

ed infatti quelli che si possono davvero definire Grandi Maestri non sono tantissimi, e quando ne compare qualcuno questo qualcuno riesce a monopolizzare la scena per un lungo periodo, spesso per un'epoca

finisce infine per essere imitato, talvolta volgarmente copiato; non c'è niente di peggio dell'imitare lo stile di un Maestro, è operazione veramente penosa

Sante D'orazio non è probabilmente un Gran Sacerdote dell'Alta Moda alla Irving Penn o alla Richard Avedon, ma di certo ha detto la sua, ha tracciato un solco

grandi campagne, grandi clienti, grande portfolio

il primo Libro che mi capitò di comprare fu "Sante D'Orazio Photographs", del 2000

bel Bianco & Nero, modelle, attrici, attori, gente di spettacolo

tutta roba "nature", niente di quello che ormai si vede in ogni copertina patinata

nella mia personalissima scala di valori non raggiunse, tanto per fare un esempio, l'estro di Peter Lindbergh, o la grandeur di Demarchelier (dei quali spero di parlarvi più avanti); ma è un bel Libro, mi piacque

decisi di saperne di più

recuperai dunque

"a private view"

del 1998

ed in seguito, diversi anni dopo

"Barely Private"

del 2009







http://www.amazon.com/s/ref=nb_sb_noss?url=search-alias%3Daps&field-keywords=a+private+view+sante+d%27orazio

http://www.amazon.com/s/ref=nb_sb_noss?url=search-alias%3Daps&field-keywords=barely+private+sante+d'orazio&rh=i%3Aaps%2Ck%3Abarely+private+sante+d'orazio



sono i Libri che vi consiglio oggi, perchè davvero sono due Libri sorprendenti, originali, divertenti

sono in pratica due diari, due corposi block notes, due raccolte di appunti

se dovete sceglierne uno soltanto, scegliete il primo dei due

in questi diari D'Orazio raccoglie tutto ciò che ha riguardato suoi lavori importanti, suoi incontri, suoi viaggi, sue avventure, suoi momenti privati

foto, appunti, ritagli di foto e provini, biglietti di aerei, note personali e note tecniche, disegni, cartoline, ritagli di giornali, autoritratti, foto di famiglia

soprattutto foto, tante belle foto di donne stupende, di grandi attrici e di grandi attori, di top models, di auto, di moto, di musicisti e di artisti

foto di stages e di backstages, di camerini, foto probabilmente scartate durante le selezioni per le grandi campagne

foto del suo universo

rendere coinvolgente e divertente un mondo frivolo e mondano, se ci riflettete un attimo, non è per niente semplice

troppo facile scivolare di pochi millimetri e cadere nel kitsch, soprattutto in un'epoca difficile come quella che stiamo vivendo

ma è anche di gioia, ed in fondo di sogni, che mente ed anima devono riuscire a nutrirsi

D'Orazio con questi due diari trova secondo me la giusta misura, donandoci l'illusione di un altrove che deve pur far parte della nostra vita
jatucka
#43 Posted : Sunday, 21 July 2013 12:10:25 am(UTC)
jatucka wrote:
appassionati di Rock, fatevi sotto Smile

il Libro di oggi è il mitico "Sixties"

Linda McCartney

questa la copertina dell'edizione con rilegatura rigida

ne esiste anche una edizione con rilegatura morbida e differente copertina






se durante le vacanza estive vi trovate a passare per Vienna, non perdete la Mostra presso la stupenda Kunst Haus Wien

ne vale assolutamente la pena

http://www.kunsthauswien.com/en/exhibitions/current




jatucka
#44 Posted : Tuesday, 23 July 2013 1:31:48 am(UTC)
come Sante D'Orazio, anche Michel Comte è un Fotografo di Moda

di quelli stranoti, di quelli che hanno firmato centinaia di campagne mondiali, centinaia di copertine

mostre, Libri, grandi eventi

molto amato da attori, attrici, artisti; insomma, il jet set internazionale

molto molto bravo, bello stile

è anche molto appassionato di reportage, segue da vicino i lavori di amici che si dedicano al reportage

nel 1995 Pomellato lo coinvolge in un grosso progetto

ed insieme a Comte coinvolge altri personaggi molto importanti

Antonio Tabucchi, Benedetta Barzini, il Centro Guggenheim, la Mondadori

il titolo del Progetto e del Libro è

"Shots"



http://www.amazon.it/Shots-Concerto-Kabul-Michel-Comte/dp/8837414560/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1374532393&sr=8-1&keywords=michel+comte+shots

Michel Comte si recherà in Afghanistan per offrire il suo occhio, la sua arte, ed in seguito il suo nome, i suoi contatti

fotograferà in Afghanistan ciò che tanti altri Fotografi prima di lui hanno fotografato

ma forse questa volta le foto (tra l'altro, piuttosto belle) riusciranno a richiamare una maggiore attenzione sui tragici problemi delle genti di quei luoghi

innanzi tutti sul problema in quel momento più pressante

la realizzazione di un Centro Ortopedico di Riabilitazione per i feriti

come sappiamo le ferite più comuni in quei luoghi furono (e sono, e si spera un giorno non saranno più) quelle causate dalle mine

terribili amputazioni di arti, spessissimo di civili innocenti e di bambini (l'abiezione umana arriva alla progettazione ed alla realizzazione di mine dall'aspetto di giocattoli ... non occorre dire altro, credo)

dunque Comte di reca in Afghanistan, e fotografa

poi torna sul suo campo, e seguendo il progetto di Pomellato coinvolge i grandi nomi di quegli anni (e degli anni a seguire)

47 ritratti (ed in questa parte del Libro, naturalmente, Comte eccelle)

un nutritissimo elenco di star presta il proprio volto alla campagna ed al progetto

solo per citarne alcune

Geraldine Chaplin, Dominique Comte, Tatjana Patitz, Tippi Hedren, Claudia Cardinale, Valeria Golino, Catherine Deneuve, Hann Schygulla, Isabella Rossellini, Stefano Gabbana, Kelly Lynch, Charlotte Rampling, Francesca Neri, Antonio Banderas, Elle MacPherson, Carol Alt, Salma Hayeck, Fred Ward, Carla Bruni, Ornella Vanoni, Monica Bellucci, Milva, Anna Galiena, Sophia Loren

il progetto prevedeva appunto il Libro, una Mostra al Centro Guggenheim, la vendita delle foto e varie altre cose

il ricavato verrà consegnato alla Croce Rossa Internazionale, ed il Centro di Riabilitazione vedrà la luce

nell'insieme un bel Libro, e naturalmente un bel progetto

per ricordarci che se il superfluo decide di muoversi, fosse anche per un solo momento, e se lo fa con vero impegno, si possono ottenere risultati reali e tangibili
jatucka
#45 Posted : Monday, 29 July 2013 3:06:17 am(UTC)
l'acquisto del tutto casuale di un bel Libro mi da la possibilità di parlarvi di altri due bei Libri

un Libro, come dicevo, acquistato per caso (e pagato appena 14.90 euro), entrando a curiosare in una Libreria molto ben fornita

si tratta di

"The Contact Sheet"

Autori Vari, ed AmmoBooks



http://www.amazon.it/The-Contact-Sheet-Steve-Crist/dp/0978607694/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1375056013&sr=8-1&keywords=the+contact+sheet

il Libro ha attirato subito la mia attenzione, visto che si tratta di un genere che mi piace tantissimo

inoltre, per una semplice fatalità, non appena l'ho preso dallo scaffale si è subito aperto su uno dei lavori Fotografici che amo maggiormente

"The RFK Funeral Train" di Paul Fusco

lavoro realizzato nel 1968, immediatamente dopo l'attentato a Robert Kennedy

la salma di Robert Kennedy fu trasportata in treno, per le esequie, da NY a Washington

Paul Fusco era su quel treno, inizialmente per fotografare quanto sarebbe successo, durante il viaggio, a bordo del treno stesso

poco dopo comprese però che non era a bordo del treno che stava accadendo qualcosa di importante, ma fuori, lungo il percorso

una enorme quantità di persone si era radunata lungo tutto il tragitto del treno; ad ogni stazione, lungo le strade, nelle campagne

ovunque

la nazione salutava per l'ultima volta il secondo dei Kennedy a morire in un attentato

è un lavoro incredibile; un perfetto spaccato degli Stati Uniti di quegli anni visto dal finestrino di un treno, una nazione che spontaneamente si era raccolta per dare l'ultimo addio ad un altro pezzo del sogno americano

interessantissimo inoltre il fatto che questo lavoro fu pubblicato per la prima volta ben 30 anni dopo la sua realizzazione


(courtesy P.Fusco)

tornando al Libro

è una raccolta di fogli di provini relativi a vari lavori di grandi nomi della Fotografia selezionata da Steve Crist

bella selezione, bella scelta, bei lavori

da Claxton a Corbijn, da Erwit a Meyerowitz, da Parr a Sieff, da Lindbergh a Goldin, e molti altri ancora

bello il lavoro di David Hume Kennerly sull'ultimo saluto di Nixon alla Casa Bianca (ma la foto scattata nella stessa occasione da Annie Leibovitz resterà secondo me la più rappresentativa di quella giornata, foto pazzesca)

interessante il foglio di provini di Art Kane del famoso ritratto di Aretha Franklin (cercate di Art Kane "A Great Day in Harlem", fantastica storia)

stupenda (ed almeno per me del tutto nuova) la serie di ritratti di Jim Morrison scattata da Edmund Teske

e tanta altra roba, naturalmente

molto stimolante ed estremamente istruttiva questa serie di Libri, recentemente pubblicati, che hanno per oggetto i provini dei grandi Fotografi

come ho scritto all'inizio, questo Libro mi da anche la possibilità di segnalarvi altri due Libri dello stesso genere

il primo, il più importante, il più corposo, il più incredibile è

"Magnum, la scelta della foto"



http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_ss_i_0_17?__mk_it_IT=ÅMÅZÕÑ&url=search-alias%3Daps&field-keywords=magnum+la+scelta+della+foto&sprefix=magnum+la+scelta+%2Caps%2C491

Libro che non mi permetto neanche di commentare, vista la grandiosità del progetto

immenso

il secondo Libro (ma credo che sulla stessa traccia ne siano stati pubblicati anche altri) è un bellissimo tascabile edizione Postcart

"Contatti" Volume 1

curato da Giammaria De Gasperis



http://www.postcart.com/libri-dettaglio.php?id=81&c=

tascabile che consiglio vivamente

anche qui bella ed istruttiva selezione

in apertura uno scritto di Christian Caujolle, in chiusura una breve ma interessante nota di Nazario Dal Poz

trovo eccezionale l'idea di pubblicare i provini dei Grandi Autori

la possibilità di poter vedere quale filo logico, quale percorso, quale serie di eventi ha determinato "quello" scatto diventato in seguito così famoso, è una lezione senza pari

già in passato avevamo avuto modo di vedere i fogli dei provini di Grandi Autori (Capa, per esempio, ne fece sempre un grande uso, così come Eugene Smith), ma avere la possibilità di vedere una tale quantità ed una tale qualità di lavori rappresentati in questi Libri è istruttivo oltre qualunque immaginazione

jatucka
#46 Posted : Wednesday, 31 July 2013 9:34:42 pm(UTC)
è in edicola il 7° numero de

"I Classici della Fotografia"

del National Geographic

Dorothea Lange

grande

jatucka
#47 Posted : Sunday, 18 August 2013 2:22:59 pm(UTC)
una "pausa di lavoro" nel bel mezzo delle vacanze estive mi consente di segnalarvi un Libro che ritengo piuttosto importante

"Engaged Observers"

Documentary Photography since the Sixties

Brett Abbott

http://www.amazon.com/gp/offer-listing/1606060228/ref=tmm_hrd_used_olp_sr?ie=UTF8&condition=used&sr=8-2&qid=1376822737




il Libro è stato pubblicato in occasione della Mostra al J. Paul Getty Museum nel 2010

Brett Abbott scrive una interessantissima introduzione al Libro; lunga, dettagliata, molto ben documentata, arricchita da foto e da scansioni di pagine di altri Libri, di copertine, di articoli

in questa introduzione Abbott ci parla della nascita del fotogiornalismo già alla fine dell'800, del suo sviluppo, dei diversi approcci sia a seconda del periodo, dell'epoca, sia a seconda degli autori, dei Fotografi che hanno interpretato vari avvenimenti storici con un occhio ed una predisposizione particolarmente "impegnata"

analisi, come dicevo prima, accompagnata da una bellissima selezione di foto e di documenti; veramente ben realizzata, ben curata, approfondita, completa

interessantissima la parte che dedica alla II Guerra Mondiale ed agli anni che seguirono, ritenuti fondamentali per la nascita del fotogiornalismo "impegnato" moderno

anni di grandi fermenti, di grandi innovazioni, che hanno visto la nascita e la crescita di Fotografi che hanno rivoluzionato il modo di interpretare il significato di "Fotogiornalismo Impegnato", ed in definitiva il significato stesso della parola Fotografia

alla fine di questa eccezionale introduzione Abbott presenta la selezione dei Libri, e dunque dei Fotografi, che ha scelto per la Mostra e per il relativo Libro, non prima di aver chiarito quanto sia stato difficile selezionare soltanto nove Libri e nove Fotografi, fra i tantissimi che hanno operato nel periodo tra la metà degli anni '60 e la fine degli anni '90

non avrei voluto trovarmi nei suoi panni nell'effettuare tale selezione; alla sua lista avrei aggiunto un solo nome, quello di Larry Burrows (del quale Abbott parla più e più volte nel suo Libro)

sinceramente, conoscendo la vita ed il lavoro di Burrows, non ne comprendo la ragione

poichè non sono Brett Abbott, accetto di buon grado la lista degli Autori e dei Libri che ha selezionato

lista che vi riporto di seguito


Leonard Freed, "Black in White America"

Philip Jones Griffiths, "Vietnam Inc"

W. Eugene Smith, "Minamata"

Susan Meiselas, "Nicaragua"

Mary Ellen Mark, "Streetwise"

Lauren Greenfield, "Fast Forward" e "Girl Culture"

Larry Towell, "The Mennonites"

Sebastiao Salgado, "Migrations"

James Nachtway, "The Sacrifice"



come è facilmente intuibile da tale lista, si tratta senza dubbio di "roba seria"

tutti lavori unici, indimenticabili, che hanno raggiunto in vario modo le coscienze di milioni di persone

per ogni Autore e dunque per ogni Libro una bellissima introduzione ragionata, ricche note sulla vita di tali Autori, e naturalmente le foto scelte per rappresentare tali Libri

di questa lista un solo lavoro non avevo ancora visto

si tratta del lavoro di J. Nachtwey, "The Sacrifice"

terribile

Nachtwey, grandissimo "War Photographer" che in realtà (come lo stesso Abbott scrive, e già altri prima di lui avevano scritto) dovrebbe essere definito "Anti-War Photographer", estremizza ancora di più il precedente Libro "Inferno"

testimone "impegnato" delle tante guerre ai quattro angoli del mondo, Nachtwey è stato egli stesso gravemente ferito da una mina che aveva colpito il mezzo militare sul quale si trovava

operato più volte, e fortunatamente ristabilitosi, decide di dedicarsi alla documentazione della tragedia dei feriti di guerra

se molti avevano trovato "Inferno" molto bello ma allo stesso tempo molto forte e molto crudo, con questo "The Sacrifice" Nachtwey spinge fino agli estremi la sua intenzione di far percepire allo spettatore il reale costo della guerra (di tutte le guerre) in termini di sofferenza e (appunto) di sacrificio

una lunga serie di foto scattate nelle sale operatorie da campo, nel corso di quelli che sono i primissimi interventi per tentare di stabilizzare i feriti più gravi

le foto, senza alcun bordo, sono montate come un mosaico, una attaccata all'altra

medici ed assistenti affollati attorno al ferito, crudamente identificato da un numero riportato sulla pelle con un pennarello

terribile è l'unica parola che trovo per descrivere questo lavoro, con il quale Nachtwey attraversa un confine

è giusto rappresentare in maniera così diretta e violenta la sofferenza di questi soldati ?

secondo Nachtwey si, è giusto; è addirittura dovuto

troppo spesso la propaganda americana imbelletta ed infiocchetta l'immagine dell'eroe senza macchia e senza paura

molti Fotografi, in questi ultimi anni, si sono dedicati alla documentazione del "dopo"

il recupero nei centri specializzati, il rientro in famiglia, il rientro (quando possibile) nell'ambito della vita lavorativa e sociale

ma cosa è successo prima ?

quali sofferenza hanno dovuto affrontare ?

quanti di loro non ce l'hanno fatta ?

duro, molto duro

ma molto probabilmente necessario (forse indispensabile) per scuotere le coscienze americane, troppo spesso anestetizzate da una propaganda alla quale ancora credono, nella quale ancora cascano come gli ultimi dei pivelli

Libro molto bello questo ""Engaged Observers", che consiglio senza alcuna riserva
jatucka
#48 Posted : Saturday, 31 August 2013 3:03:50 pm(UTC)
è in edicola l' 8° numero de

"I Classici della Fotografia"

del National Geographic

Alfred Eisenstaedt

in copertina, secondo me, una delle Fotografie più gioiose mai scattate

jatucka
#49 Posted : Wednesday, 4 September 2013 11:46:42 pm(UTC)
in un momento così tormentato e delicato per un grande Paese come l' Egitto, mi fa piacere segnalarvi un Libro che di quella terra ricca di storia ci racconta

"Fils de Roi"

Denis Dailleux



http://www.amazon.it/Fils-roi-portraits-Alain-Blottière/dp/2070123146



il Libro raccoglie potenti immagini scattate tra il 2002 ed il 2008

formato quadrato

colori mai accesi; anzi, delicati

inquadrature perfette

scene di quella certa povertà che è così ricca di dignità

magnifici ritratti, sguardi fieri, ricchi di quella certa umiltà che risulta essere superba (nell'accezione più positiva del termine)

interni che sembrano arrivare da un'epoca remota

bellissimi paesaggi, luoghi incantati, sospesi nel tempo

ecco, quella di sospeso nel tempo è la definizione che mi sentirei di dare di questo specialissimo Libro

"Fils de Roi", figli di Re, di Faraoni

figli di una cultura millenaria che sembra essersi fermata, cristallizzata, che sembra essersi smarrita e rimasta -appunto- sospesa nel tempo

come è possibile vedere oggi in televisione quelle immagini di violenza, di morte, di caos, di follia ?

pur nella certezza che si tratti di una suggestione, di una sensazione influenzata da ciò che accade oggi sotto i nostri occhi, osservando (assolutamente catturati) le immagini di questo Libro, quel tempo sospeso sembra vicino ad uno scatto improvviso, ad un risveglio

risveglio che, purtroppo, si è concretizzato nel peggiore dei modi


di seguito il link dove è possibile vedere le immagini del Libro

ma il risultato non è lo stesso; il Libro è magnificamente stampato, e le splendide tonalità di stampa sono del tutto diverse

l'atmosfera è di un ben differente livello

diciamo che le immagini del sito aiutano a farsi una pallida idea di questo eccellente lavoro


http://www.denisdailleux.com/works.php?&id_serie=221&id_type=1
jatucka
#50 Posted : Thursday, 19 September 2013 1:27:07 am(UTC)
tutti conoscono Richard Gere come grande attore

molti conoscono il suo instancabile impegno per il Tibet e per le genti di quei luoghi

problema che purtroppo, negli ultimi tempi, sembra essere un po' passato di moda, lasciando quella popolazione ogni giorno un po' più sola

d'altronde la ricchissima e potentissima Cina ha mostrato di tenere nella massima considerazione la definitiva colonizzazione di quell'area, e di non gradire alcuna ingerenza da parte di altre Nazioni; e quale Nazione potrebbe oggi opporsi alla potenza economica della Cina ?

se molti conoscono, come dicevo prima, l'impegno di Richard Gere per il Tibet, pochi forse conoscono il Libro che vi segnalo di seguito


"Pilgrim"





http://www.amazon.it/gp/offer-listing/0821223224/ref=dp_olp_0?ie=UTF8&condition=all


Libro che ritengo assolutamente degno di nota



il Libro è stato presentato nel 1997

tra il 1980 ed il 1996 Richard Gere fece diversi viaggi in Tibet (e sicuramente tanti altri ne avrà fatti in seguito)





ho ancora il numero di Photo nel quale venne presentato il Libro, e dove ne venne raccontata la storia

nel corso di questi viaggi Gere aveva portato con sè una macchinetta reflex fotoamatoriale, una assolutamente "basica" Canon AT-1, con una sola ottica, il 50mm di serie

con questa (invero simpaticissima e, per chi ama la pellicola, ancora attuale) macchinetta fotografica, Gere scattò nel corso di quegli anni vari rulli

nel 1996, nell'ambito di varie iniziative per raccogliere fondi (e sostegno politico) in favore della popolazione del Tibet, Gere decise di utilizzare queste foto per realizzare un Libro

i ricavati della vendita del Libro sarebbero stati naturalmente destinati alla causa

ed invero il Libro, le mostre, gli incontri, le manifestazioni che ne seguirono accesero per diverso tempo i riflettori su questo annoso (ed indecente) problema

ancora poco tempo fa questo Libro e queste foto furono oggetto di mostre presso rinomate gallerie e presso importanti centri fotografici

al tempo della sua presentazione il Libro (o, piuttosto, le foto) fu oggetto di alcune critiche da parte di fotografi professionisti

si disse e si scrisse che le immagini (che meglio descriverò di seguito), senza dubbio belle, erano state oggetto di una attenta selezione, da parte di esperti, fra centinaia di scatti effettuati nell'arco di un lunghissimo periodo di tempo (e quindi?)

si disse e si scrisse che la scelta di un maestro stampatore fu decisiva per la riuscita del lavoro, in quanto i negativi erano per la maggior parte fortemente sottoesposti (e quindi?)

si disse e si scrisse che l'assolutamente libero accesso che ebbe Richard Gere ai luoghi ed alle cerimonie più riservate della vita religiosa dei Monaci Tibetani aveva avuto un peso molto forte sulla riuscita delle fotografie (e dunque?)

si disse e si scrisse che la stupenda realizzazione del Libro, la scelta della carta molto ricca (ed azzeccatissima), la bella rilegatura, l'introduzione del Dalai Lama, il "poem" di Patty Smith, la scelta dell'editore (Bulfinch Press Book, in quegli anni di gran voga), ebbero un grande peso nella riuscita del Libro (embè?)

forse molti Libri di fior di professionisti non sono l'esito di lavori che si sono sviluppati nel corso di un lungo periodo di tempo ?

forse molti Libri di fior di professionisti non sono l'esito di attentissime selezioni?

forse per i loro Libri i migliori professionisti non si fanno affiancare da fior di photo editors, non sono attentissimi nella scelta degli editori, dei distributori, dell'impaginazione e nella selezione dei materiali ?

forse i professionisti top non hanno accesso a luoghi e situazioni del tutto precluse alle persone comuni ?

quale sarebbe dunque l'elemento di disturbo nel processo di realizzazione di questo Libro ?

fatto sta che tutti furono concordi sul fatto più importante; le fotografie erano (e restano) molto molto belle

molto "fresche", poco professionali (e per questo forse così affascinanti), molto intime, molto delicate, evidente frutto di un occhio sincero, rapito, quasi naif

uno stile non scafato, libero da manierismi e da trucchi del mestiere, da puro testimone, tra l'altro "sentimentalmente coinvolto" con quanto accadeva davanti alla sua macchinetta fotografica

la scelta del Bianco e Nero (forse per un suo gusto personale, forse per un puro caso), assolutamente azzeccata, liberando le immagini dal trionfo di colori che caratterizzano quei luoghi e quella cultura, rende il tutto assolutamente essenziale, scarno, asciutto, puro

io l'ho sempre ritenuto un gran lavoro; è uno di quei Libri che negli anni ho riguardato (e riammirato) tante e tante volte, ed ogni volta mi ha regalato le stesse bellissime sensazioni

mi farebbe enorme piacere vedere le foto che Richard Gere avrà sicuramente scattato negli anni a seguire, quando l'elemento di novità si sarà naturalmente (e giustamente) esaurito

mi farebbe enorme piacere vedere se ha conservato quella freschezza e quella purezza che in maniera così decisiva hanno caratterizzato queste bellissime immagini
jatucka
#51 Posted : Wednesday, 16 October 2013 10:00:33 pm(UTC)
è uscito il Volume II di

Contatti

Provini d'Autore

Autori Vari, ed Postcart


http://www.postcart.com/libri-dettaglio.php?id=107&c=



avevamo parlato a luglio del Volume I


interessante selezione; molti i nomi importanti

fra gli altri Graciela Iturbide, Letizia Battaglia, Stanley Greene, Lauren Greenfeld, Chris Steele-Perkins, Anders Petersen, Michael Kenna, Michael Ackerman, Paolo Pellegrin, Alex Webb, Dino Pedriali con il suo intensissimo ritratto di Pasolini, Simon Roberts con un lavoro realizzato a Murmansk (la foto scelta mi ha colpito in maniera particolare)

in chiusura una scelta intelligente, un effetto sorpresa che rende il Libro ancora più intrigante :

le dia di Steve McCurry del celebre lavoro "The Last Kodachrome"

una sequenza di foto scattate in digitale da Francesco Zizola, in Sudan

una foto di Ben Lowy scattata con iPhone, estrapolata dall'ormai famoso lavoro sull'uragano Sandy

per non dimenticare che il mondo (e dunque anche il mondo della Fotografia) è in continuo divenire
jatucka
#52 Posted : Saturday, 26 October 2013 3:58:39 am(UTC)
Anthony Suau è uno di quei Fotografi che non amano stare con le mani in mano

ha viaggiato per tutto il mondo, ed ha vinto una invidiabile quantità di ambitissimi premi

fra i più importanti : il Pulitzer, due volte il World Press Photo, la Robert Capa Gold Medal, un Emmy Award per un documentario, e tanta altra roba

suoi lavori sono stati pubblicati un po' ovunque, ha collaborato con le testate di maggiore rilevanza

da qualche anno è impegnato, insieme ad altri Fotografi e Scrittori, in un importante progetto collettivo di lungo respiro, che segue l'evolversi delle problematiche che stanno vivendo gli Stati Uniti in questo periodo di profondissima crisi economica e di crisi di valori sociali

questo il suo sito

http://www.anthonysuau.com


tra il 1989 ed il 1999 sviluppa un progetto molto ambizioso, che culmina con la pubblicazione di un Libro a dir poco eccellente

"Beyond the Fall"




http://www.amazon.com/Beyond-Fall-Former-Transition-1989-1999/dp/0967796806


nel 1989 Anthony Suau intraprende un lunghissimo viaggio, che partendo dalla caduta del Muro di Berlino lo porterà ad attraversare tutti i Paesi dell'ex Blocco Sovietico

nel corso di questi 10 anni assisterà a quei profondi e spesso violentissimi sconvolgimenti politici, storici, geografici, sociali che trasformeranno per sempre quella vastissima parte del mondo, fino a renderla così come la conosciamo oggi

già interessantissimo quando, nel 2000, venne pubblicato, questo Libro diventa oggi una testimonianza d'eccezione

i conflitti, le guerre, i colpi di stato, le rivoluzioni di quegli anni così incerti sono tutti rappresentati attraverso il suo occhio, che mai si ferma agli aspetti più scontati

nessun aspetto è tralasciato nella sua indagine, e dunque in questo Libro

dai teatri dei conflitti più terribili alla vita di tutti i giorni, dalle zone rurali più periferiche alle città di maggiore importanza, dalle trasformazioni sociali ai profondissimi cambiamenti culturali, nulla -per quanto possibile- è stato trascurato

il suo stile non è mai invasivo, non è mai intrusivo; eppure è dentro ogni situazione, e ci porta esattamente al centro di quanto ha visto ed ha vissuto insieme ai protagonisti di questa epica trasformazione

trasformazione che ancora, tra l'altro, non si è del tutto compiuta

ci sono delle immagini veramente uniche in questo Libro

e la cosa più incredibile è che se alcune di queste immagini sono irripetibili, e ci riportano immediatamente a quegli anni tanto tormentati, altre sembrano scattate ieri, proprio a causa della incompiutezza di tale trasformazione

grande lavoro, di altissima qualità e sensibilità

interessante per chi ha vissuto ed ha seguito quel lungo periodo, ma anche per chi in quegli anni era troppo giovane, ed conosciuto quegli eventi solo attraverso i Libri di Storia








jatucka
#53 Posted : Friday, 1 November 2013 1:14:02 am(UTC)
Thomas Hoepker è un Fotografo di lungo corso

nato in Germania nel 1936, inizia a fotografare giovanissimo

dopo aver completato studi di Storia dell'Arte e di Archeologia, diventa professionista negli anni '60

lavora per Stern già nel 1964

ha realizzato diversi documentari per la televisione Tedesca

tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 è direttore dell'edizione Americana di Geo

alla fine degli anni '80 diventa membro della Magnum; ne è presidente fra il 2003 ed il 2006

forse qui in Italia non rientra tra i "famosissimi", eppure ha realizzato scatti molto importanti e molto famosi

come questo, tratto da un bel lavoro su Alì


(courtesy T.Hoepker/Magnum)

o questo, che secondo me è uno degli scatti più significativi del tragico 11 settembre


(courtesy T.Hoepker/Magnum)

è innamorato degli Stati Uniti già da ragazzino, e nel 1963 gli viene proposto un incarico che è la realizzazione di un sogno

attraversare gli Stati Uniti in automobile, senza limiti di tempo

è già stato una volta negli Stati Uniti un paio di anni prima

è innamorato del lavoro di Robert Frank "The Americans"

accetta senza esitazione, ed insieme al giornalista Rolf Winter percorrerà quasi 27.000 km su una Oldsmobile Cutlass

porta con sè due Leica MP con varie ottiche, ed una "laundry bag" zeppa di Kodak Tri-X

è a Las Vegas quando viene ucciso, a Dallas, JFK; un momento di passaggio importantissimo per la Storia, la Cultura, la Politica di quel Paese

al suo rientro in Germania da quasi 4.000 negativi vengono selezionati vari lavori a tema, che verranno pubblicati in più riprese dalla rivista Kristall

il lavoro nella sua interezza, stranamente, non viene pubblicato

nel 2005 ne viene pubblicata una parte nell'ambito di una retrospettiva

nel 2011 viene pubblicata una prima edizione ridotta di questo lavoro; nel 2013, finalmente, la versione definitiva di

"Hearthland"

http://www.amazon.com/Thomas-Hoepker-Heartland-English-Edition/dp/3941825453/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1383258680&sr=8-1&keywords=heartland+thomas+hoepker

http://peperoni-books.de/heartland_en0.html





"Hearthland" è un Libro che ci mostra l'America di quegli anni attraverso lo sguardo di un fotografo che, partito per questo lungo viaggio con l'intenzione di vivere il suo mito, scopre una terra totalmente diversa, piena di intolleranza e di contraddizioni

di primo acchito il suo sembra lo sguardo di un turista di passaggio, ma è, al contrario, profondamente indagatore

a volte ironico; altre volte, ancora, profondamente malinconico

di certo le sue non sono foto di quelle che "colpiscono immediatamente come un fulmine"

sono foto che vanno lette, vanno guardate, riguardate, assaporate, scoperte, comprese

sono attentissime ai contrasti sociali, ai contrasti culturali

le sue inquadrature non cercano mai l'effetto; sono estremamente semplici, lineari, pulite, ma efficacissime

nel momento in cui è fisicamente lontano da un fatto che cambierà per sempre la Storia Americana, riesce a fissare quell'evento in due immagini molto significative

una a Las Vegas, il giorno dell'attentato; una seconda ad Arlington, dove JFK era stato sepolto pochi giorni dopo

questa seconda è molto forte, ed estremamente premonitrice

un lavoro che può spiegarci tantissimo dell'America di quegli anni, e forse anche dei nostri anni

jatucka
#54 Posted : Wednesday, 13 November 2013 2:55:45 am(UTC)
da lungo tempo voglio parlarvi di Eugene W. Smith

uno dei Fotografi più rappresentativi della sua (e della nostra) epoca, uno di quei Fotografi che si sono totalmente e profondamente calati nella propria professione, fino a farne unica ragione di vita

nato nel 1918, lavora per Newsweek già nel 1937; nel 1939 inizia la sua collaborazione con Life

sarà Fotografo durante la II guerra mondiale, nel Pacifico

verrà colpito da una mina nel 1945, resterà vivo per miracolo

dopo una lunga riabilitazione riprenderà a fotografare, e continuerà per quasi tutta la vita

il suo "sentire" la Fotografia lo porterà più volte a soffrire di gravi esaurimenti nervosi, a ricoveri in case di cura, all'uso ed all'abuso di eccitanti

quando inizia un lavoro non esiste più nulla, è totalmente assorbito da ciò che sta facendo

andrà più volte in bancarotta; quando gli viene assegnato un incarico perde totalmente la percezione del tempo, la percezione di una qualsiasi relazione tra le spese che affronta ed il budget che ha concordato

è stato uno dei primissimi Fotografi ad insistere per la pubblicazione delle foto così come scattate (senza tagli e modifiche), a lottare per scrivere da sé le note relative a tali foto, addirittura (assolutamente innovativo -quasi inaccettabile- in quel periodo) a preparare personalmente i testi degli articoli

epiche, a questo proposito, le sue battaglie con la redazione di Life

sembra il ritratto di un folle, è il ritratto di un genio

in sua memoria una importantissima Fondazione, ed un Premio che porta il suo nome, che è da sempre uno dei Premi Fotografici più ambiti


ci ha lasciato lavori indimenticabili, unici

da dove dunque iniziare, quale lavoro scegliere ?

cosa consigliarvi ?

le foto della guerra nel pacifico, oppure l'indimenticabile lavoro "Spanish Village", o ancora il titanico, incredibile lavoro su Pittsburg ?

il bellissimo lavoro "Country Doctor", o il magnifico "Jazz Loft Project", o il lavoro che ha dedicato al dottor Albert Schweitzer, oppure il suo lavoro più toccante, il suo canto del cigno, "Minamata" ?

troppo difficile, ci sarebbero da scrivere pagine e pagine (già scritte, peraltro, da studiosi infinitamente più qualificati di me) senza riuscire a rendere una pallida idea della grandezza di questo Fotografo

ecco dunque un modo per tirarmi fuori da questa impasse

nel 1989 è stato realizzato un film documentario, prima in videocassetta, oggi disponibile in DVD

"Photography Made Difficult"



http://www.amazon.com/W-Eugene-Smith-Photography-Difficult/dp/B00005UQ8N


credo che questo bellissimo film documentario aiuti non poco a comprendere meglio la gigantesca figura di Eugene W. Smith

dopo la visione di questo film documentario potrete forse comprendere quale dei suoi lavori vi avrà maggiormente affascinato o incuriosito

di seguito, una bella panoramica dei Libri di Eugene W. Smith

http://www.amazon.com/s/ref=nb_sb_noss?url=search-alias%3Dstripbooks&field-keywords=eugene+W.+Smith


personalmente ho cercato, negli anni, di acquistare i Libri della maggior parte dei suoi lavori

ancora adesso non saprei dire quale preferisco

a volte "Spanish Village" mi fa battere il cuore più forte degli altri, poi mi capita di riguardare "Minamata" e ricado nell'indecisione

il livello è sempre altissimo, sono tutti lavori assolutamente strepitosi nel loro genere
jatucka
#55 Posted : Thursday, 5 December 2013 3:28:05 am(UTC)
perdonate il ritardo, ma è stato un periodo un po' pieno Smile

---

affrontare "il tema" Sebastiao Salgado non è facilissimo

le sue eccezionali opere sono ormai entrate fra i classici dei classici, e su queste opere sono state scritte centinaia di analisi, migliaia di articoli e recensioni

sono state argomento di studio non solo da un punto di vista fotografico, ma anche da un punto di vista sociologico, antropologico, economico

impegnativo scrivere qualcosa di nuovo, di originale, di non detto

ho pensato dunque di affrontare l'argomento da un differente punto di vista

cosa produce un Fotografo che può tranquillamente essere considerato fra i più importanti dell'intera storia della Fotografia quando lavora su commissione, "on assigment" ?

cosa realizza un professionista del livello di Salgado quando lavora su un tema che gli è stato commissionato e che, probabilmente, non lo stimola tantissimo ?

questo si potrebbe essere un punto di vista nuovo, diverso

inizialmente mi era venuto in mente il lavoro (spettacolare) realizzato per Illy Caffè, "In Principio"

ma riflettendoci bene ho ritenuto che anche questo splendido lavoro non fosse rappresentativo per lo scopo che mi ero prefisso

"In Principio" è infatti un lavoro di ampio respiro, realizzato con significativo supporto economico e logistico, ed inoltre troppo vicino al tema affrontato da Salgado con "Workers"

meglio cercare qualcosa di ancora più semplice, di più mirato, di più strettamente "commerciale"

ho individuato dunque due lavori, e i due relativi Libri, che penso facciano proprio al caso nostro

il primo è del 2000

"Malpensa, La Città del Volo"

commissionato dalla SEA ed edito da Contrasto

http://www.mxpairport.it/forum/viewtopic.php?f=7&t=7187&start=0&st=0&sk=t&sd=a

http://bintphotobooks.blogspot.it/2011/10/sebastiao-salgado-malpensa-la-citta-del.html

http://www.abebooks.it/Malpensa-città-volo-SALGADO-Sebastião-Contrasto/9210935821/bd

il secondo è del 2002

"Salgado, Parma"

commissionato dal Comune di Parma, dalla Fondazione Monte Parma, in collaborazione con Contrasto

introduzioni di Josè Saramago, Bernardo Bertolucci, Pino Cacucci

http://www.contrastobooks.com/vmchk/Catalogo/SalgadoParma.html

http://www.hfdistribuzione.it/libro.asp?Codice=02CNT746


molto bella, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, la nota introduttiva di Bernardo Bertolucci di questo secondo Libro "Salgado, Parma"

"Mi sono sempre domandato, davanti alle foto di Salgado, di che natura è la luce che le avvolge. Ora che Salgado è passato per Parma mi sembra di averlo intuito. E’ la luce che emana dai visi, dai corpi, dalle cose, dai luoghi stessi che Salgado fotografa. Così nel momento in cui lui percepisce qualcosa di molto vicino a quel fenomeno scientifico e poetico che chiamano aura, anche gli umili parmigiani che ci mostra si trovano per un attimo, per sempre, al centro del mondo."
(Bernardo Bertolucci)


come dicevo sono due purissimi lavori commerciali, due lavori su commissione, e piuttosto lontani da quelli che sono sempre stati i lavori di "taglio universale" oggetto dei Libri di Salgado

è indubbio che non si tratta di lavori che rimarranno nella Storia della Fotografia, o che verranno mai segnalati come rappresentativi dell'opera di Salgado, ma si attagliano perfettamente allo scopo che mi sono prefisso, cioè appunto quello di analizzare come un Fotografo di tale livello siderale affronti dei temi "semplici", "normali", due temi che nell'ottica della sua intera opera risultano quasi "banali"

si tratta però di due Libri che consiglio senz'altro a chi segue il lavoro di Salgado, a chi ha (o conosce) già i suoi capolavori

danno la misura di come un Fotografo di tale grandezza affronti anche la "normalità" con grande professionalità e con ottima efficacia

ripeto, non ci troverete i grandi capolavori, i colpi di genio

serviranno però a far comprendere meglio che anche i grandissimi devono affrontare la normalità per finanziarsi l'eccezionalità

e che seppur in tali condizioni di assoluta normalità devono portare a casa il risultato

a tal proposito mi piace ricordare che uno dei primissimi lavori che lanciarono a livello mondiale il nome di Salgado fu quello che lo portò a coprire l'attentato a Ronald Reagan nel 1981

e (naturalmente?) a realizzare alcune delle "foto del fatto"

http://numerof.org/sebastiao-salgado-y-la-foto-del-atentado-contra-reagan/

http://www.osensato.com.br/sebastiao-salgado-o-fotografo-da-luz/







jatucka
#56 Posted : Monday, 23 December 2013 4:20:40 am(UTC)
avrei voluto prepararvi una lista di Libri di Fotografia quali possibili regali di Natale, ma davvero non ne ho avuto il tempo, troppe cose da fare

per chi ancora è indeciso su cosa regalare a quel tale amico o amica, al compagno o alla compagna, ad una persona cara, almeno uno voglio segnalarvelo

Libro che si presta moltissimo a diventare non soltanto un caro ricordo, ma ad essere consultato nelle più disparate occasioni

si tratta di un Libro fuori dai canoni

è un Libro che tratta di cibo, di ricette che non sono delle vere e proprie ricette, di amicizia e di famiglia, di ricordi che grazie al cibo si intrecciano con altri ricordi

e, naturalmente, di Fotografia

dell'autore abbiamo già parlato, Ferdinando Scianna

il Libro, edito da Contrasto, è

"Ti mangio con gli occhi"



http://www.amazon.it/mangio-gli-occhi-Ferdinando-Scianna/dp/8869654478/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1387764242&sr=8-1&keywords=ti+mangio+con+gli+occhi


formato perfetto, troverà sempre posto nella vostra borsa o nel vostro zainetto

ben rilegato, bella copertina, più che dignitosamente stampato

un susseguirsi di aneddoti, di racconti, di ricordi cari all'autore, ma che benissimo potrebbero essere in nostri ricordi

tutti quei ricordi legati, in modo o nell'altro, a certi aromi, a certi odori, a certe fragranze, a certi gusti, a certi cibi, a certi piatti

ricordi legati al buon cibo in maniera così profonda che l'autore in alcuni frangenti definisce il mangiare una "pratica erotica"

come per ogni buon Siciliano il rapporto dell'autore con il cibo e con il cucinare è fortissimo, e nel caso di Scianna questo rapporto si è arricchito, negli anni, grazie alle sue tante esperienze in giro per i quattro angoli del mondo

un bel Libro da leggere, da guardare, da gustare e, senza dubbio, da regalare

Siciliani o meno, sono certo che molti di voi ritroveranno tanti momenti del proprio vissuto in questo appassionante e stimolante Libro

un buon Natale a tutti, stracarico di bei Libri

e a prestissimo con l'ultimo libro del 2013 Smile
jatucka
#57 Posted : Friday, 3 January 2014 3:17:59 am(UTC)
arrivo un po' lungo per l'ultimo Libro del 2013 Smile , ecco allora il primo del 2014

avevo pensato a questo Libro per chiudere l'anno con un vero e proprio inno alla natura, ma va benissimo quale augurio per un bellissimo nuovo anno

l'Autore è

Jaroslav Poncar

di seguito alcune notizie su questo particolarissimo Fotografo e Regista di Documentari

http://www.villamassimo.de/it/borsisti/borsa-di-studio-2013/jaroslav-poncar

http://www.poncar.de/vitae.cfm

ed il suo sito, che vi invito a visitare

http://www.poncar.de/index.cfm


grande viaggiatore, scopre verso la fine degli anni '70 una delle più strane e complicate fotocamere panorama 35mm mai costruite

una specie di scatoletta, una fotocamera russa, la KMZ FT-2

io ne comprai una anni fa, ma non ho mai neanche capito come funziona

contiene due cartucce/contenitori metallici che vanno ricaricati con la pellicola volta per volta, alla vecchia maniera; nel malaugurato caso queste cartucce/contenitori dovessero rompersi o smarrirsi sarebbe una tragedia, perché sono difficilissimi da reperire

un interessante sito sulla fotocamera

http://flickrhivemind.net/Tags/механический/Interesting






il sistema di caricamento, sullo sfondo un normale rullo 35mm




ultimamente questa fotocamera sembra essere diventata di gran moda fra i Lomografi, e qualcosa si trova su ebay


insomma questo simpaticissimo signore si mette in viaggio per i quattro angoli del mondo, e con questa scatoletta (per la verità nel libro c'è anche un autoritratto con un'altra panorama, ma formato 120) inizia a realizzare dei bellissimi lavori

nel tempo ho acquistato diversi suoi Libri, ma quello che più mi è piaciuto e che vi consiglio è senz'altro

"Tibet"

Poncar torna in Tibet moltissime volte, ed infatti esistono più edizioni di questo magnifico Libro

una edizione, del 2000, con foto a colori ed in B&N, è piuttosto grande (magnifica), e credo che adesso sia fuori catalogo

un'altra edizione, del 2004, è più piccola, più "maneggevole" e forse più facilmente godibile

copertina rigida in tessuto color arancio, una bellissima controcopertina/contenitore in cartone rigido

anche per questa edizione l'Autore ha selezionato sia foto a colori che in B&N

ho trovato qualcosa di usato su Amazon a prezzi più che accessibili


http://www.amazon.it/Tibet-Jaroslav-Poncar/dp/2700606973/ref=sr_1_11?ie=UTF8&qid=1388708840&sr=8-11&keywords=jaroslav+poncar




le foto sono davvero mozzafiato

spazi aperti, enormi, incredibili

come ho scritto prima, un vero e proprio inno alla natura

a volte le foto ritraggono dei piccoli insediamenti di pastori nomadi, o i pastori stessi, o gli animali; ma queste figure sono sempre inserite nell'ambito di tali sconfinati panorami, e vengono quasi le vertigini nel vedere quanto minuscole siano in relazione al paesaggio che le circonda

impressionante

i colori sono sempre tenui, mai accesi, mai chiassoni, a tratti quasi pastello, con una estensione tonale splendida, così come molto bella è l'estensione tonale delle immagini in B&N

la scelta della luce, del momento della giornata, della giornata stessa, è sempre molto attento, accuratissimo

certe immagini sono davvero un trionfo; qualcosa potrete vedere nel suo sito, ma tenere il Libro fra le mani, guardare le stampe, è come sempre tutt'altra cosa

per ogni immagine c'è l'esatto riferimento geografico e la data; nell'edizione che ho io le foto sono state scattate tra il 1985 ed il 1993

verso la fine del Libro una parte è dedicata alla città di Lhasa

l'Autore si avvicina sempre più, fino a scattare alcune immagini proprio dentro la città

stupende

un ottimo modo per iniziare il nuovo anno, grazie a delle immagini che trasmettono calma, pace, serenità

quella pace, quella calma e quella serenità che, purtroppo, i popoli che abitano quella zona del pianeta hanno perso

probabilmente per sempre

e forse, dopo aver visto questo Libro, vi verrà voglia di fare una qualunque piccola cosa per le popolazioni di quei luoghi

buon 2014 a tutti





jatucka
#58 Posted : Saturday, 11 January 2014 3:47:04 am(UTC)
con il National Geographic del mese di gennaio è possibile acquistare un Libro piuttosto interessante

si tratta de

"Le Vie del Sacro"

di Kazuyoshi Nomachi


http://www.nomachi.com/a-nomachi-en.cfm

http://www.nomachi.com/n-profile_en.cfm




tralasciando le note che riguardano la vita di questo Fotografo documentarista, che troverete ben riassunte al link di seguito indicato, non si può evitare di spendere due parole sul suo rapporto con la natura, con l'uomo e con la spiritualità

http://www.civita.it/servizio/sala_stampa/nomachi_le_vie_del_sacro

Nomachi resta affascinato dal deserto in occasione del suo primo viaggio nel Sahara, e sopra ogni cosa resta molto colpito dal rapporto tra le popolazioni di quelle zone del mondo e la religiosità

è da lì che parte il suo viaggio, che dura ormai da 40 anni, alla scoperta di tutti quelli luoghi in cui le difficili condizioni di vita hanno determinato un diverso, più profondo rapporto tra l'uomo e la religione, qualunque essa sia

un viaggio anche interiore, che lo ha spinto ad abbracciare la religione Islamica

il Libro, che riflette il suo progetto, è suddiviso in 7 capitoli che coprono altrettante zone geografiche

le foto sono scattate in un arco temporale lunghissimo, tra il 1972 ed il 2011

un progetto che impegna per una vita intera

il taglio è molto classico, molto "National Geographic"

inquadrature estremamente curate, spettacolare interpretazione della luce, incredibile resa dei colori

immagini di luoghi, di persone, immagini corali e ritratti più classici

immagini di vita quotidiana e naturalmente immagini di istanti di religiosità, religiosità nelle sue più varie forme

fra molte bellissime immagini classicamente "National Geographic" ci sono dei lampi, degli sprazzi, alcune vere e proprie gemme

i capitoli che mi hanno maggiormente affascinato sono due, quello che riguarda il Tibet e quello riguardante le Ande

ma si tratta di semplicemente di una mia personale predilezione per i luoghi, ed immagini classicamente splendide spiccano un po' ovunque nel Libro

molto interessante l'intervista raccolta da Marina Conti; il Fotografo racconta e si racconta

non mancano alcuni brevi accenni agli argomenti più tecnici, in particolare riguardo al passaggio tra la Fotografia tradizionale e la Fotografia digitale

una bella opera, come sempre ottimamente realizzata, nella tradizione del Nat Geo

prezzo assolutamente accessibile, un biglietto per un parziale giro del mondo a pochi euro
jatucka
#59 Posted : Wednesday, 5 February 2014 2:31:05 am(UTC)
aloha Smile

Ljalja Kuznetsova è una donna Kazaka Musulmana, nata nel 1946 in una piccola città vicino al confine Kazako con la Russia

una piccola città di confine, dove molte popolazioni si incontrano, dove si parlano lingue diverse, dove culture diverse tra loro coesistono

allevata secondo le rigide tradizioni del suo popolo, alla fine degli studi liceali decide di fare un passo avanti

oltre ad essere una brava moglie ed una buona madre, vuole essere qualcosa di più

decide di proseguire gli studi, diventa un ingegnere aeronautico

si innamora, si sposa, ha una figlia, continua a lavorare

nel 1976 l'amatissimo marito muore improvvisamente, resta sola con una bimba da crescere

si sente destabilizzata, annaspa, deve aggrapparsi a qualcosa che impegni la sua mente ed il suo spirito

da sempre affascinata dalla cultura dei Rom del suo Paese, sceglie di inseguire un suo vecchio sogno

quello di scoprire, di comprendere, di conoscere a fondo la cultura di queste popolazioni nomadi

forse solo per un po', giusto il tempo di superare la sua crisi

la macchina fotografica, la Fotografia sono forse il mezzo più adatto alla sua indagine

parte all'inseguimento di questo sogno, lascia il lavoro; in un momento di profonda insicurezza abbandona ogni certezza abbracciando l'ignoto, l'incerto

ma quando si decide di inseguire un proprio sogno non si sa mai fin dove ci si possa spingere

il suo viaggio, iniziato intorno 1978, si protrarrà per tanti tanti anni, alla fine per quasi un ventennio

inizia dunque a viaggiare per le sue terre, si spinge sempre più oltre

è affascinata, catturata dagli spazi immensi, da un orizzonte irraggiungibile, da un nuovo senso di libertà

inizia a produrre, a produrre, non si ferma più

le sue foto cominciano a girare, piacciono, colpiscono

valgono

sono oggetto di studio e di ammirazione nell'ambito dell' Intelligencija Russa, a Mosca se ne parla tanto

ad un certo punto di questo viaggio accade un fatto inaspettato, imprevedibile

la Fotografa Inge Morath, uno dei miti della Magnum, nel 1989 è a Mosca per una propria mostra

sottopongono alla sua attenzione ed al suo giudizio foto di vari Fotografi Russi; in quel momento storico c'è grande fermento, c'è voglia di aprirsi finalmente al mondo

ci sono grandi, nuove possibilità

fra le tante, nota alcune foto della Kuznetsova

vuole conoscerla, vuole incontrarla

la Morath decide di sponsorizzarla, decide di aiutarla a realizzare un Libro con le sue foto

il progetto, grazie all'impegno della Morath, va avanti e si realizza

le foto della Kuznetsova faranno il giro del mondo, vinceranno premi molto ambiti; ma questo non basterà a fermare la Kuznetsova, che proseguirà il suo viaggio

il Libro è

"Gypsies, Free Spirits of the Open Steppe"



pubblicato da Thames & Hudson

qui due soluzioni a dei prezzi accessibili

http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&url=search-alias%3Daps&field-keywords=ljalja+kuznetsova&rh=i%3Aaps%2Ck%3Aljalja+kuznetsova

http://www.deastore.com/book/gypsies-ljalja-kuznetsova-inge-morath-thames-e-hudson-ltd/9780500542200.html


è un grande, meritatissimo successo

il viaggio attraverso gli Urali, il Kazakistan, Uzbekistan, il Turkmenistan ed oltre, prenderà una sua forma

il Libro è bellissimo, come già detto vincerà ambiti premi

ci sono gli spazi aperti e c'è la vita quotidiana, ci sono le scene familiari e le ricorrenze sociali, c'è la gioia e la malinconia, ci sono l'immensità di quegli orizzonti ed i microcosmi delle famiglie, ci sono i momenti di vita privata e quelli di vita in comune, c'è l'allegria e c'è l'incertezza del futuro

un B&N ricco, contrastato, a tratti duro, a tratti incredibilmente leggero

nelle foto c'è poesia

il tema delle popolazioni nomadi è stato affrontato un po' da tutti i Fotografi, con alterne fortune; è uno dei grandi temi classici della Fotografia

immenso il lavoro di Koudelka, il primo, l'irraggiungibile

ma questo Free Spirits of the Open Steppe aggiunge sicuramente un importante tassello, lo sguardo di una donna ci regala un punto di vista diverso, ricco, compiuto

come già detto, il viaggio della Kuznetsova proseguirà anche dopo

non sai mai quanto lontano può spingerti l'inseguire un tuo sogno
jatucka
#60 Posted : Friday, 21 February 2014 4:18:40 am(UTC)
i tragici avvenimenti Ucraini di queste ore mi hanno fatto tornare in mente un Libro che voglio segnalarvi



"Protest, 65 Ans de Revoltes"

Autori Vari

http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&url=search-alias%3Daps&field-keywords=protest+65+ans




si tratta di un Libro molto interessante, molto intenso

come il titolo facilmente lascia intuire, affronta l'argomento delle proteste, delle rivolte, delle contestazioni e delle insurrezioni che hanno interessato, con alterne fortune, varie regioni del mondo negli ultimi 65 anni

da Buenos Aires a Berlino, dall'Algeria all'Ungheria, da Cuba all'Iran, dalla Polonia alla Palestina, c'è tutta la Storia che ha interessato questi anni

anni che per chi ha vissuto nel cuore d'Europa sono sembrati di pace, e che invece hanno visto grandi tragedie colpire i quattro angoli del mondo

da Piazza Tienanmen alle piazze di Praga, dalle strade Ucraine del 2004 (e già in questi giorni la storia si ripete) a quelle di Tunisi, sembra ci sia una distanza siderale, eppure la stessa esasperazione ha spinto migliaia di persone a rischiare e spesso perdere la vita per affermare un loro desiderio, un loro bisogno, un loro diritto di libertà

la Los Angeles del '65 e la Chicago del '68 cosa possono avere in comune con la Corea del Sud del 1980 o l'Indonesia del 1999 ?

l'istinto a rispondere nulla in prima battuta è molto forte, ma la stessa rabbia e la stessa frustrazione, seppur per motivi differenti, hanno spinto uomini diversi eppure uguali a scendere per strada e lottare per qualcosa in più

ci sono delle immagini molto forti dei disordini di Genova del 2001, e fa rabbia vedere delle persone che devastano una città per delle ragioni assolutamente opinabili se si pensa che altri uomini sono stati costretti ad uguali disastri per ottenere delle libertà realmente negate, da sempre agognate

e doppiamente fa rabbia quando si pensa che tante battaglie sono state infine vane, che tante vite sono state sacrificate senza veder realizzato questo sogno, o addirittura vedendo tale sogno tradito

molto interessante il capitolo dedicato alle battaglie per i Diritti Umani, dalle marce negli Stati Uniti fino alle rivolte di Johannesburg, dai Monaci Buddisti che a Saigon si sono dati la morte fino alle violente guerriglie di Londonderry

come tutti i Libri di Autori Vari anche questo è spesso discontinuo nella qualità delle immagini, nello stile, nel taglio

ci sono immagini di pura documentazione e ci sono veri e propri capolavori di Maestri del Reportage

estremamente interessante, inoltre, vedere come in questi decenni sia cambiato l'approccio del Fotografo, del testimone di questi istanti di Storia; ma nello stesso tempo è interessante notare come alcuni Maestri del Reportage avessero già decenni fa un occhio diverso, un passo diverso, una marcia in più

e forse proprio sono stati proprio il McCullin della Londonderry del 1971, o il Peter Marlow della Belfast del 1978 e del 1980 che, affermando un modo assolutamente nuovo di vedere, hanno spinto i Reporter di oggi a scegliere questo difficile mestiere, carico di pericolo e di responsabilità

un Libro da avere nella propria Libreria, che molto probabilmente aiuterà a comprendere meglio quanto si sta ripetendo proprio in queste ore in tante piazze così lontane tra loro, dall'Africa all'Ucraina
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